Con l’arrivo delle vacanze possiamo concederci alcuni giorni di riposo e relax per smaltire pensieri, emozioni e stress accumulati durante l’anno. Spesso, però, le vacanze in coppia o famiglia possono trasformarsi in momenti stressanti e di grande scontro per tutta una serie di motivi che dipendono sia dal singolo individuo, sia dalla coppia in sé che magari “rimanda” alle vacanze la discussione di alcuni temi lasciati in sospeso. Ma anche per la vicinanza o l’intrusione di altri membri della famiglia. In questo senso, parlare di coppia in vacanza significa sottolineare quali rischi e quali potenzialità la vacanza può apportare alla coppia stessa, col fine di rendere le vacanze, oltre che una reale opportunità di riposo, una possibile crescita evolutiva e un momento di condivisione.
Andare in vacanza, significa per molte coppie avere più tempo per stare insieme, libere dagli impegni lavorativi e questo spesso porta alla slatentizzazione di conflitti fino a quel momento celati o, per mancanza di tempo, rimandati. In vacanza, in controtendenza rispetto alle aspettative di ciascuno, può allora accadere che il relax tanto aspettato e desiderato possa lasciare spazio al campo di battaglia dei conflitti di coppia.
Perchè questo accade? Il Mito della vacanza
Si tratta di un momento tanto atteso da ciascuno di noi: vi si riversano tutte quelle attività, quelle esperienze e sensazioni, che rimandiamo o non abbiamo il tempo di fare durante l’anno. Insomma, aspettiamo le ferie per fare tutto ciò che non abbiamo avuto il modo ed il tempo di fare per mancanza di tempo, di spazio e di energie.
Avere più tempo libero però può significare anche più tempo per litigare, per affrontare discussioni, temi rimandati o lasciati latenti, che si intersecano ed agganciano alla gestione della stessa vacanza (dove andare, con chi, quando) divenendo il perno su cui agganciare vecchie questioni irrisolte, stress lavorativo accumulato e tensione. Può accadere inoltre che in vacanza o nella gestione della stessa, i partner investano l’altro nella risoluzione delle aspettative implicite, restandone spesso delusi. Si ha più tempo per litigare perché, fuori dalle solite e rodate routine, riscriverle nel “contesto vacanza” è una negoziazione che spesso non ci si aspetta di dover affrontare e, impreparati e delusi, ci si confronta con la consapevolezza che invece il lavoro su di sé e sulla coppia non va mai in vacanza, necessita sempre di controsterzate, compromessi, nuovi stimoli e continui confronti.
Quali sono le motivazioni alla base delle discussioni di coppia?
Cosa portiamo inconsapevolmente in valigia…
Spesso ci sono vere e proprie difficoltà individuali e personali che se non affrontate, possono prevaricare il confine personale e dipanarsi nel confine di coppia: si chiede all’altro di “guarirci” o di aiutarci. In questo senso, è proprio il patto implicito della coppia che funziona come motore propulsore dei conflitti: nel momento in cui un partner non assolve a quei “doveri” l’altro rivendica il proprio diritto e chiede, spesso pretende, che l’altro riprenda il proprio ruolo accudente.
Un altro motivo per cui si litiga è anche per “sentire” la coppia. Alcune coppie infatti, litigano per incontrarsi, incapaci di trovarsi e confrontarsi con altre modalità. Il litigo diviene allora un modo per sentirsi, trovarsi e parlarsi, spesso a scapito della qualità della relazione stessa e, in questo caso, della vacanza condivisa.
Altre motivazioni frequenti sono rappresentate dalle intrusioni nella coppia da parte delle famiglie di origine, come i rispettivi genitori, che spesso rivendicano la presenza dei figli, soprattutto in vacanza. E che dire delle coppie con figli, magari ancora piccoli? Anche la gestione H24 dei più piccoli porta spesso le coppie al conflitto, non essendo supportati da ausili esterni quali scuola o baby sitter. Ritrovarsi a doversi dividere compiti e responsabilità sulla gestione quotidiana della famiglia rende la vacanza meno “vacanza” quando questi ruoli non sono ben definiti e negoziati.
Che fare allora per passare al meglio le vacanze?
Cosa mettere nel proprio bagaglio.
Innanzitutto è necessario tenere a mente quali sono le aspettative sulla tipologia di vacanza e scegliere una meta che vi corrisponda. Inoltre è necessario potersi ritagliare ciascuno un proprio tempo, in intimità con se stessi, al fine di garantirsi uno spazio di ascolto interno che riflette anche uno spazio d’aria esterno.
Un altro aspetto importante, è quello di riconoscere quando e dove mettere i confini con le famiglie di origine che spesso reclamano figli e nipoti a passare del tempo insieme. Concordare modi e tempi è un tassello importante per gestire al meglio quelli che poi potrebbero diventare i temi delle discussioni tra i coniugi, evitando intrusioni nell’area della coppia che porterebbero alla saturazione di uno spazio già ristretto dalla convivenza H24 che la sospensione dal lavoro crea.
Condividere alcune attività e svolgerne altre con amici o in solitaria può rappresentare un modo per rinnovare lo spazio condiviso, riempendolo di nuove esperienze e nuovi spunti, e al tempo stesso garantire uno spazio vitale di individualità e solitudine che si può trasformare nello spazio creativo del rinnovo del contratto di coppia e dello spazio personale.
Un altro aspetto che in vacanza sarà utile coltivare è quello relativo alla noia: ragazzi e adulti necessitano della noia e del non-fare per costruire il contenitore in cui inserire nuove idee, nuovi progetti e nuovi sogni. In questo senso allora la vacanza può diventare sia un momento di riposo che un momento in cui raccogliere forze, idee, risorse per i progetti futuri.